Відео

L'ipocrisia e la pericolosità del femminismo si vedono bene quando ci sono iniziative per la violenza contro gli uomini. Le femministe subito sollevano un putiferio per affossarle dicendo che oscurano la violenza sulle donne. Questo dice tutto su cosa è il femminismo ma non di oggi, da sempre !

Il patriarcato fa male a tutti, anche agli uomini, soprattutto da quando ha rotto il cazzo.

È ovvio che, se esiste il femminismo, esiste anche il maschilismo. Ciascuno dei due è la reazione all'altro. Sono due facce di una stessa medaglia.

18:00 comunque guarda che la verità sul dominio fallico e la caduta dell'Eden Matriarcale è ancora più sconvolgente ua-cam.com/video/86dlgoeyYTI/v-deo.html

A me non è piaciuto il discorso che ha fatto la sorella della povera Giulia Cecchettin. Ha parlato di patriarcato spesso nei suoi discorsi, e penso che per quello che è accaduto non centrasse assolutamente nulla.

Il problema, Yasmina, è che viviamo in un momento storico in cui la gente si è resa conto che pensare con la propria testa, non solo è molto faticoso, ma ha anche un prezzo, mentre adeguarsi ed aderire ad un "pensiero unico", immergendosi nel gregge dei pecoroni di turno, è molto più facile ed in apparenza appagante, senza tuttavia rendersi conto che proprio questo comportamento porta a venire isolati immediatamente ed automaticamente nel momento in cui si mostra anche solo la benché minima incertezza sulla correttezza di uno dei pensieri imposti dalla logica della stessa ideologia imposta. Proprio questo modo di pensare ha portato a favorire la diffusione di una serie di etichette sociali ad usare senza particolare sforzo e alla portata di tutti. Io dico "bianco", tutti dicono "bianco", tu esiti anche solo un istante a dire bianco perché pensi "per me è grigio chiaro"... E' molto meno impegnativo applicarti un'etichetta e fare il vuoto attorno a te, che non provare ad attivare i neuroni e provare a capire in primis perché tu pensi che sia grigio chiaro e non bianco, ed in alterno, se sia effettivamente così. La cosa assurda è che chi di solito oggi usa la parola "fascista" come insulto per chiunque neghi l'evidenza di un pensiero non consono, si comporta egli stesso da "fascista" negando di fatto ad altri il diritto di pensare con la propria testa e dissentire dall'opinione pubblica quando questa non è fondata o si mostra inesatta, imprecisa, o addirittura fallace. E' una forma di ostracismo mediatico che è fortemente facilitato dalla forte diffusione dei social network e dalla brama condivisa dai più di ottenere il consenso delle masse: più "follower" hai, più sei figo. Un paio d'anni fa, per gioco, ho aperto un profilo su Tik Tok: non dicevo nulla di politicamente o socialmente rilevante, mi limitavo a mettere ogni giorno una mia foto con espressione torva e la scritta "Anche oggi, buongiorno un cazzo!" ... Beh, nel giro di 1 mese sono arrivato a 50 mila followers, con migliaia di like e commenti entusiasti di ogni tipo. Ho smesso di pubblicare dopo 6 mesi, ero arrivato a quasi 1 milione di followers: in meno di 1 mese sono tornato sotto 10 mila. E tutto perché ho smesso di scrivere "Anche oggi, buongiorno un cazzo!" con una espressione torva. Questo per dimostrare che in verità, arrivare ad avere migliaia di perfetti imbecilli che ti elevano a idolo, tutto sommato, è estremamente facile: basta scrivere qualcosa che non insulti nessuno e sia più o meno condivisibile dalla maggior parte delle persone. Ciò è estremamente preoccupante, poiché dimostra che in fondo, alla gente, non interessa nulla dei contenuti di ciò che viene pubblicato. E' ovvio che in un mondo in cui un tizio qualsiasi ottiene 1 milione di followers con così assoluta pochezza, usare etichette per definire gli altri diventi un uso corrente diffuso. E' più facile. E' più veloce. Non importa se sia giusto o meno. Io sono convinto che il 90% delle persone che oggi mettono i like sotto certi argomenti, non lo faccia perché ci crede, ma solo perché va di moda, e finché va di moda, allora si vuole essere considerati alla moda ed essere parte del gregge. Non è molto diverso da quando, tra fine anni '70 e inizio anni '80, si diffusero tutte quelle mode tipo i paninari (poi diventati gli zarri), i punk, i metallari, ecc... Anche allora, come oggi, si usavano etichette facili per identificare le persone in base a degli archetipi. A ben pensarci è qualcosa che si è sempre fatta e che si farà sempre finché esisteranno gli esseri umani ... Ma è una moda! ... Così come era di moda dire "ganzo!" negli anni '70, e "fico!" negli anni '90... Non è qualcosa che perdurerà a lungo... Siamo in una fase iniziata nel 2016 e che, se non fosse stato per i 3 anni di isolamento a varia portata dovuta al covid, si sarebbe probabilmente già estinta da un pezzo... Dare peso a questo genere di cose è giusto solo a titolo di studio accademico, ma nulla di più che per uno studio sociologico fine a se stesso.

Guarda io mi trovo d'accordo su tutto ciò che hai detto, ho capito che non rinneghi la presenza di maschilismo nella nostra cara italia, hai semplicemente assunto il ruolo di "distruttrice" di false congetture patriarcali pseudo-femministe. Ecco, volevo sapere se però secondo te c'è una modalità corretta per fare della buona letteratura femminista al giorno d'oggi, parlando in maniera proporzionata dei problemi che comunque indubbiamente esistono sul piano socio-culturale. Non conosco bene il tuo canale quindi se già l'hai fatto ti chiedo scusa. Scrivo il commento perché penso che asfaltare le stronzate come "grattacieli fallici" sia tanto divertente quanto semplice. Individuare vere problematiche è un lavoro che hai mai fatto, oppure sono così superflue secondo te da non dovertene occupare?Grazie mille. Ripeto non è un commento per prendere in giro

Non so se vale propriamente come storia d’amore, ma a me piacque molto la relazione tra Hans Castorp e Madame Chauchat ne La montagna incantata.

La mia vita è stata rovinata dal décolleté di yasmina❤😊

"Gilania", conoscerà la Gimbutas, grande archeologa, forse ne ha fatto qualche video. ***Riguardo alla struttura di potere delle società cosiddette matriarcali, Gimbutas aveva preferito coniare il termine gilania: «nella ricostruzione di Gimbutas questa dominanza delle donne non sarebbe stata sopraffazione e sottomissione degli uomini. Nel periodo al quale risale il complesso di simboli di cui sopra, infatti, non vi sarebbe stato né matriarcato né patriarcato bensì 'gilania', parola coniata da Gimbutas utilizzando le radici greche gy (donna) e an (uomo), unite da una l centrale, quasi a simbolizzare il legame tra le due componenti sessuali dell'umanità. La gilania, dunque, sarebbe stata una società felice e pacifica, che però un triste giorno sarebbe stata soppiantata da una diversa cultura neolitica, emersa dal bacino del Volga, che Gimbutas chiama Kurgan (in russo 'tumulo') perché seppelliva i morti in tombe circolari. Tra il 4300 e il 2800, all'incirca, le incursioni dei Kurgan, che addomesticavano il cavallo e producevano armi letali, avrebbero messo fine alla vecchia cultura europea, trasformandola da gilanica in androcratica e da matrilineare in patrilineare, e cambiando per sempre (o quantomeno sino a oggi) il corso della storia.»***

Ciao, scusate non c'entra niente riguardo al contenuto del libro. Ti seguo da diverso tempo, sei molto simpatica.. volevo chiederti quale è la differenza tra il"che" e il "quale". Esempio: sono stato molto impegnato, in più non sto dormendo bene, il che mi complica la gestione quotidiana. Perché si usa il "che" invece che il "quale"? io che sono italiano lo capisco perché l ho sempre usato, ma non riesco a spiegarlo ad una straniera che non riconosce la differenza.

Ti ho scoperta oggi attraverso questo video, devo dire che apprezzo molto il tuo modo di ragionare e mi hai fornito ottimi spunti di riflessione. Grazie!

Vuol dire agenda woke e basta. Una stupidata inventata a tavolino.

Bravissima, soprattutto nel chiarire che la scuola non deve essere controllata dalla confindustria

Autogrill ok, ma come saprai ecco è l'unica canzone in cui non ha sfiorato nulla se non nell'immaginazione, il resto è più davvero vita quotidiana, biografico. Ma si, le stanze sono capolavoro.

Ottimo libro

Ciao Yasmina! Anche se in ritardo ci tengo a ringraziarti e a dire la mia in proposito. Secondo me le più belle storie d'amore sono nel Decameron, faticherei a sceglierne una.

Siamo finiti a dare più importanza alle narrazioni che alla realtà fattuale, oltre a quella storica. Non dimentichiamoci che le stesse componenti che denunciano il patriarcato e la sua oppressione sono quelle che vorrebbero riscrivere la storia, valorizzando la presenza femminile e, allora, delle due, l'una: o si inventano di sana pianta una nuova idea del passato o, con tutta evidenza, la presenza femminile, anche nei secoli scorsi, era tutt'altro che silente... Sovrane, sante, mistiche, eretiche, scrittrici, cortigiane, amanti, mogli di mercanti, navigatori, artisti: la storia non si riduce a quello che studiamo sui manuali e le donne sono presenti, eccome. Contava molto di più la classe sociale di appartenenza, io sono pienamente d'accordo con te, quando lo affermi, per la semplice ragione che le società del passato erano più rigide e la mobilità sociale non era ben vista (come, del resto, c'è traccia nel concetto di "parvenu", che resiste tuttora). Il potere, poi, non è mai stato disgiunto dal sacrificio (erano gli uomini che morivano in guerra, che mantenevano le famiglie, che svolgevano i lavori più faticosi e rischiosi - e dovrei usare il presente, perché spesso è ancora così, anche nelle nostre progredite società occidentali) e se davvero questo "patriarcato" avesse avuto quell'idea così sprezzante della donna, come mai ha prodotto correnti letterarie come il Dolce Stil Novo (dove la donna è praticamente diretta emanazione della grazia divina), la letteratura cortese, la stessa pratica della galanteria, che non ha assolutamente un contraltare femminile, poiché spetta all'uomo omaggiare le donne? I grandi misteri dell'attivismo social...

GRAZIE !

Scusa ma il fatto che ai figli venga dato di default il cognome del padre non ti basta per dimostrare l’esistenza del patriarcato?

Così tanto per, once upon a time qulacuno/a mi disse che il cinema mainstream, era finzione, facendo un parallesmismo con la pornografia da me criticata. Quindi facendo 2+2= 4 ( per qualcuno fà 7,8,9) perchè si può demonizzare una serie tv, che è puro intrattenimento e non il porno?🤔

La cosa triste ( ma veramente triste) è vedere esclusivamente uomini che commentano con il cervello in fase rem che sogna colline e monti di venere

A proposito di privilegio maschile ...Ve lo ricordate l'argomentone della MinistrA alle critiche sul riservare agevolazioni economiche per le tasse universitarie col solo criterio di averne una tra le cosce, misura che in quanto "discriminazione positiva", non ha omologo per ragazzi che volessero frequentare corsi a maggioranza femminile? “Sostenere, anche con agevolazioni economiche, le ragazze non significa automaticamente fare un torto ai ragazzi. Superiamo questa logica di contrapposizione, secondo la quale deve sempre esserci qualcuno che perde laddove un altro guadagna(..)” [La Repubblica 27 Maggio 2021 "Università e tasse ridotte per le studentesse a Bari, la ministra Messa: "Giusto sostenere le ragazze, superiamo le contrapposizioni"]

Se non lo hai già fatto, ti consiglio "Tecniche di seduzione" . Andrea De Carlo. Storia italiana di uno scrittore fantasma.

Robinson Crusoe; Fortune e sfortune della famosa Moll Flanders (Defoe); Tolstoj; Dostoevskij; Buzzzati; Il fu Mattia Pascal; De civitate Dei....

La cosa triste è che nel mio ambiente, all'università e in parte anche online, mi ritrovo in uno stato di nicodemismo. Portare queste argomentazioni è difficilissimo, ti danno addosso in 4 contro 1 e non è facile mantenere la calma e la lucidità per sostenere il confronto senza sbottare, non per me almeno. La teoria del patriarcato qui all'uni è legge sacra. I maschi sono dei privilegiati in ogni situazione, le femmine non lo sono mai. Ho amici e colleghi stretti che ne sono strenuamente convinti, sia uomini che donne, e cominciare una discussione con loro su questo argomento significa al 100% cominciare un litigio, perché per loro non è ammissibile in nessun caso che gli uomini non siano dei privilegiati, e ti portano vari esempi sconnessi o decontestualizzati per "dimostrarlo". È una situazione veramente del cazzo.

Visto il tenore del video e dei commenti quello che sto per scrivere suonerà tipo bestemmia, ma, per quel che riguarda me, i due che mi sono entrati nelle viscere sono Vasco Rossi e Jovanotti. Sono sempre stata una lettrice scarsissima, un po' per indole e un po' per altri motivi, quindi per me la musica ha avuto il ruolo che per tante altre persone ha la letteratura. Li ho ascoltati gran parte della mia vita, in modo più o meno continuo, ma in tantissime occasioni i testi delle loro canzoni mi ritornano alla mente e al cuore. So che tanti li odiano, e va anche bene così. 😊

Sei figa

Che figa

Quanto vorrei assistere a un confronto su questi temi tra te e qualche sacerdotessa. ...anche se so che non avverrà mai...😏

Il problema è che la gente dà del tu a tutti, anche al dottore, al preside o al direttore di banca. Per me è inconcepibile.

Se chiamassi tu ed i tuoi paesani "sardignoli", saresti contenta? Ma cosa stai dicendo? Quel termine è stato per secoli usato dispreggiativamente per apostrofare un essere umano "ritenuto" inferiore,trattato come un animale da soma per essere sfruttato e schiavizzato. Ma fammi il piacere. Come mai invece quando alcune signorine decidono di denudarsi su i social, si definiscono Adult Content Creator e si arrabbiano se qualcuno gli dice che fanno il mestiere più antico del mondo?

90 minuti di applausi

Barbero a me sembra che si esprime come un disco rotto. Parla di storia ma qualunque sia la fattispecie che affronta in sostanza non approfondisce mai veramente l'argomento, ha uno stile da rapper, parla velocemente, risulta difficile stargli dietro con il pensiero per riflettere e alla fine ci si ricorda pochissimo di ciò che ha tentato di spiegare. Uno storico che si presenta come conoscitore a 360° dai sumeri alla storia contemporanea ... non convince, dà l'impressione di mettere insieme dati raccogliticci ed esposti con una espressività accattivante "clownésca" e un'abile retorica verbosa. Credo che i giudizi sui personaggi citati siano condizionati anche dalla propria sensibilità psicologica o ideologica più che da razionale e obiettiva valutazione del linguaggio usato. A me Fusaro appare invece più sostanziale e analitico, quando affronta un argomento va criticamente alla radice delle questioni e si mostra aperto al dibattito e al confronto...al contrario di Barbero che appare monolitico e narcisistico. Cordiali saluti.

Il problema per il femminismo, soprattutto dal novecento in poi, è mostrarsi in pubblico senza veli. Non può dire apertamente “mainstream” quello che le attiviste si dicono da sempre nei loro cenacoli e associazioni. In particolare con l’aumento della scolarizzazione media nella popolazione, per le ragioni evidenziate nel video riguardo all’imbecillità dell’idea di una lotta unversale tra i sessi, la comunicazione essoterica si è dovuta dare una regolata e coprire le vergogne come poteva. Il femminismo null’altro è che un nazionalismo applicato ai sessi, completo di tutti gli apparati tipici di un nazionalismo da manuale, quali una storiografia mitopoietica che racconti l’eden, la caduta (per mano di un nemico usurpatore e indegno ma malvagio e astuto), la passione, e la resurrezione del “popolo delle donne”. Non manca il culto dei martiri e degli eroi con tanto di apparati liturgici, una buona dose di sciovinismo e revanscismo su presunti torti subiti dalla notte dei tempi, la continua propaganda contro un nemico infido e moralmente corrotto, colpe collettive su tutto il popolo nemico e conto in sospeso per tutto il “nostro popolo” per per ogni atto di “uno di loro” contro “uno dei nostri”, etc le analogie sono più che evidenti tanto che ricorrono pure negli slogan (toccate un toccate tutte, offesa per tutte le donne, ringraziate che vogliamo la parità e non la vendetta, etc ). Eppure la martellante e minuziosa descrizione sui torti subiti dal popolo delle donne per mano del popolo dei maski, tutti colpevoli in blocco pure delle code alla toilette pubblica è accompagnata dal messaggio che "gli uomini non sono il nemico, no, sono vittime c.. ehm quasi come noi del.... PATRIARCATO". Come si spiega questa cosa? Dopo certe esperienze storiche, e l’elaborazione di quelle esperienze, nella sensibilità comune è diventato qualcosa di maleodorante sentir parlare di superiorità di una categoria demografica sulle altre per qualche carattere genetico (ieri si diceva “razza”). L’esplosione dei taaaaanti femminismi specie dal secondo dopoguerra, è in parte dovuto al tentativo di porre rimedio (cosa disperata) alle aporie evidenti dell’idea di una società fondata su un sesso che premeditatamente ne vuole sottomettere l’altro (si pensi alle intersezionate, che da una parte rifiutano il sesso come determinazione oggettiva e dall’altra non possono mollare l’idea di un supercattivo definito principalemnte dal sesso), dall’altra sono taaante foglie di fica per velare (alle menti non ancora pronte a cotanta verità) l’essenziale superiorità del sesso femminile. Perchè il femminismo è una ideologia suprematista dove l'affermazione dell’inferiorità morale e intellettuale maschile serve ad affermare una essenziale superiorità morale e intellettuale femminile. Di qui anche tutto il resto delle “incomprensioni” e “contraddizioni” sulla “parità femminista” come viene propagandata e come poi nei fatti viene perseguita. Per esempio, se le donne devono salvare un mondo usurpato dai maski, per una femminista il problema non è che ci siano poche donne al vertice dei luoghi del potere o meno della metà, ma il trovarvi dei maski. La parità femminista comincia semmai dal 50% e poi "c'è ancora molta strada da fare per superare il patriarcato e l'ingiustizia" In questo contesto “Patriarcato” sta per “maschi di merda avete rovinato il mondo” e passando per gli antipodi “le femmine sono superiori ai maschi e salveranno il mondo”. Come spesso capita per le parole che vengono prese come feticci da una ideologia, “patriarcato” è stato svuotato del suo significato “duro” (la denotazione, credo si dica così) e ridotto ad un sonaglio per richiamare il sentimento del fedele di “essere-nel-giusto-nel-combattere-senza-compromessi-contro-il-nemico-per-tutte-le-ingiusitizie-che-ho-subito-e-sto-subendo” quando se ne sente il suono sorvolando qualsiasi controllo razionale.

Seguendo il video mi viene in mente solo un commento WOW

Miglioriamo i contratti...prima di tutto. Non si capisce perché un dirigente debba avere stipendi corrispondenti a tre volte quello di un docente

A Londra in metro trovi cartelli che intimano che anche fissare in modo esplicito con parvenza sessuale (non saprei definire come si possa discriminare tra uno sguardo normale ed uno con parvenza sessuale) e' considerato stupro ed e' punibile. Ovviamente anche toccare lo e', ma almeno lo posso anche capire.

Mi sono iscritto in onore alla tua onestà intellettuale Non sono argomenti semplici da discutere ed è un bene che una Donna rivendica lo scomodo diritto di applicare il senso critico

E quelli che invece dicono che una certa notizia è una "fake news" (notizia falsa andrebbe benissimo in italiano), quando news in Inglese è collettivo e non ha né singolare né plurale.

Io uso questo codesto e quello. Un mio collega di Livorno mi prendeva in giro. Devo dire che lui non aveva accento per nulla

Parole sensate brava per davvero.

Buon pomeriggio Yasmina! Ti ringrazio per i video, che offrono sempre spunti di riflessione interessanti. Ti scrivo inoltre per farti una domanda -totalmente fuori contesto, ma non saprei in che altro modo "raggiungerti". Ho trovato un vecchio video dove un concorrente dell'Isola dei Famosi dice "Non stupiatevi se...", frase che ha creato scompiglio in studio e che è stata poi ripresa in tv e presa di mira da milioni di utenti del web; la domanda è: è grammaticalmente sbagliata? Riconosco che sia stravagante e forse persino cacofonica, ma non la trovo di per sé errata. Eppure non trovo tra i commentatori chi la pensi come me, quindi mi sto chiedendo se sono scimunito o se mi sia sfuggito qualcosa. Grazie, Luca

Ho notato che in una frase come "un atleta qual e' lui etc." e' piu' naturale non mettere l'apostrofo.

Condivido parola per parola. Fossi in te, a questo punto, farei un video molto più generale, sulla deficienza a livello _logico_ dei discorsi che si fanno e che si propinano al pubblico. Su qualsiasi argomento. Vale a dire: il problema non è il patriarcato, ma il Q.I degli autori e dei lettori/ascoltatori. Un bel video sul tema e fai contento non solo me ma anche tutti gli iscritti al tuo canale. Secondo me tu sei in grado di farlo meglio di tutti gli altri youtuber italiani.

Bah, ogni significato o ipertesto politico, sociale, antropologico etc. affibbiato al film è totalmente fuorviante. Il film è evidentemente una iperbolica esplorazione delle parafilie e manie sessuali dell'autore, già culminate nel festino di Santa Sabina a Ramuscello, per il quale egli fu portato a processo tra il 1949 e il 1952 (atti osceni e corruzione di minori). Ovviamente nel film vengono portate ad un surreale parossismo e, di conseguenza, esorcizzate. Perché non citare l'episodio del festino, che è così palesemente affine al film - e non è certo l'unico! - invece di sbrodolare tutta questa fuffa politica e sociologica? Altrimenti si fa solo confusione e si dicono cose generiche.

questo perchè parecchi dei movimenti "sociali" spinti dall alto ( si può verificare questo fatto dallo spazio che viene dato sui media) implementano un triangolo tossico di karpman tra persecutore (uomini) vittime (donne) e salvatori (femministe).. Essendo le femministe normalmente donne si spiega l ambivalenza tra donna vittima e superdonna. La caratteristica di questo gioco sociale è che dà potere al salvatore a spese soprattutto della vittima che viene scippata della sua autonomia e dalla capacità di decisione autonoma quando non si allinea ai consigli del salvatore